Come abbiamo visto, il COVID-19 ha focalizzato l'attenzione in modo significativo sull'igiene e sulla sicurezza degli alimenti, con oltre due terzi (68%) dei consumatori in tutto il mondo che ora ritengono che la sicurezza degli alimenti sia una delle principali preoccupazioni per la società.
Inoltre, il 59% afferma di avere la tendenza a preoccuparsi che il cibo che acquista sia igienico e sicuro. Questo dato è in contrasto con le preoccupazioni globali espresse in precedenza, in cui quella relativa all'ambiente ha avuto una valutazione molto più alta, sottolineando il dilemma che i consumatori devono affrontare mentre bilanciano queste priorità. La salute, una delle principali preoccupazioni dei consumatori da molto tempo, è ora legata a questi accresciuti problemi di sicurezza e igiene alimentare, con il 67% dei consumatori che concorda sul fatto che salute fa rima con sicurezza.
Ciò è particolarmente vero in Cina, dove l'80% degli intervistati collega il cibo sano con il cibo che è sicuro - piuttosto che con il cibo che è nutriente - e un sorprendente 88% dà la priorità al "mangiare bene", piuttosto che all'esercizio fisico, come mezzo per essere sani.
Questo maggiore interesse per la sicurezza degli alimenti si riflette nelle aspettative dei consumatori nei confronti delle aziende di alimenti e bevande. I consumatori ora credono che "migliorare la sicurezza degli alimenti" dovrebbe essere la priorità numero uno dei produttori, seguita da vicino dall'"utilizzo di imballaggi sostenibili" e dalla "limitazione dello spreco alimentare". Più della metà dei consumatori (58%) ritiene inoltre che i marchi abbiano una responsabilità nei confronti della società in relazione alla crisi del COVID-19.
Molti ora valutano con attenzione le procedure igieniche e di sanificazione coinvolte nella lavorazione, nel trasporto e nella preparazione del cibo. La nostra ricerca sui social media ha rilevato un'elevata preoccupazione dei consumatori verso la limitazione della trasmissione del virus durante le fasi di manipolazione e confezionamento degli alimenti, in particolare all'inizio della pandemia. Durante questo periodo, le tensioni dei consumatori erano causate da una prevalenza di disinformazione che causava comportamenti eccessivamente cauti e c'era un alto livello di contenuti relativi alla condivisione delle informazioni e alla ricerca di informazioni.
In generale, i consumatori sono molto meno sicuri degli aspetti della sicurezza degli alimenti che non possono controllare. C'è particolare preoccupazione per il modo in cui i prodotti vengono immagazzinati nei negozi o nei mercati (43%), così come per la produzione industriale (36%), il confezionamento (36%) e l'approvvigionamento (34%). Anche un terzo dei consumatori (34%) non era sicuro di un prodotto a causa delle preoccupazioni circa il suo impatto sulla salute a lungo termine. I gruppi di età più giovane sono significativamente più insicuri su come sono confezionati i prodotti e sul loro effetto sulla salute a lungo termine. Sono anche più insicuri su come il cibo viene conservato/preparato a casa, suggerendo forse una minore fiducia nella loro conoscenza del cibo rispetto ai gruppi più anziani.
Guardando avanti oltre la pandemia, è probabile che l'attenzione sulla sicurezza e la disponibilità alimentare continuerà a crescere, poiché si prevede che la popolazione mondiale raggiungerà i 9,1 miliardi entro il 2050, richiedendo la produzione del 70% in più di cibo.
Alla domanda su quale secondo loro sia l'elemento fondamentale nel confezionamento, i consumatori indicano che garantire la sicurezza degli alimenti è il suo scopo principale. In particolare, ritengono che il confezionamento debba garantire che il prodotto sia privo di contaminazioni (71%) e che sia ben protetto (70%). In effetti, le prime sei caratteristiche di confezionamento ritenute più importanti dai consumatori riguardano tutte la sicurezza degli alimenti, con la protezione prolungata del contenuto e la garanzia dell'igiene che ottengono anch'esse punteggi elevati. La principale caratteristica ambientale, la riciclabilità, è settima con il 41%.
Inoltre, quando è stato chiesto loro se potrebbero essere preoccupati circa il fatto che le innovazioni relative al confezionamento rispettoso dell'ambiente possano avere un impatto sulla sicurezza degli alimenti, un numero significativo ha risposto che lo sarebbero (tra il 36% e il 41%, a seconda dell'innovazione). Questa sembra essere una preoccupazione generale ed è difficile per i consumatori giudicare le differenze tra le innovazioni.
Ancora una volta, sottolinea che la sicurezza degli alimenti non è negoziabile, anche quando confrontata con altri fattori che i consumatori valutano molto, suggerendo un desiderio di soluzioni di confezionamento innovative che aiutino i consumatori ad affrontare il dilemma tra cibo e ambiente.
La data di scadenza è considerata un segno vitale della sicurezza degli alimenti, con il 67% che pensa che un prodotto potrebbe non essere sicuro da consumare una volta superata questa data, preceduto soltanto dal prodotto che emana un cattivo odore (70%). Ciò ha un grande impatto sullo spreco alimentare, come vedremo in un approfondimento successivo.
In generale, un coperchio/tappo è un elemento importante per i consumatori, con la metà che afferma di sentirsi rassicurato se un prodotto ne ha uno. Inoltre, il 58% afferma che garantire che una confezione sia ben chiusa dopo l'apertura aiuta a mantenere il cibo al sicuro, dimostrando ulteriormente l'importanza della presenza di un coperchio/tappo richiudibile.
La forte associazione tra sicurezza degli alimenti e presenza di un coperchio/tappo è ripresa dalla nostra ricerca sui social media: molte conversazioni indicano un elemento sensoriale fornito dai sigilli degli imballaggi che aiuta a infondere fiducia nella sicurezza dei prodotti alimentari e delle bevande. Abbiamo anche riscontrato casi in cui la mancanza di un sigillo previsto ha portato le persone a pensare che un prodotto potesse essere contraffatto.
Ancora una volta, ci sono differenze demografiche, con i gruppi più giovani che sono più sensibili a marchi sconosciuti, prodotti non confezionati, una data di scadenza breve e una mancanza di informazioni sui processi di produzione. I consumatori più anziani sono più sensibili a elementi quali il prodotto che ha un cattivo odore, appare torbido, il coperchio/tappo non è sicuro/è rotto, il che suggerisce che questi consumatori sono più preparati a controllare e valutare da soli la sicurezza del prodotto anziché fare affidamento sulle informazioni fornite o sulla rassicurazione offerta da un marchio di fiducia.
La pandemia da COVID-19 ha portato ad alcuni cambiamenti significativi nel comportamento dei consumatori. È cresciuto l'interesse per la cucina casalinga e con esso il desiderio di ingredienti sani e facili da usare.
Un primo esempio di questo cambiamento in Indonesia è rappresentato dalla crema di cocco, che da lungo tempo è un ingrediente base nella cucina nazionale. Mentre i consumatori indonesiani tradizionalmente la producono in casa tagliando, grattugiando e spremendo il cocco, molti si sono rivolti alla varietà confezionata molto più comoda, una tendenza accelerata dalla pandemia.
Per aiutare i consumatori a comprendere meglio il prodotto, Tetra Pak e KARA, uno dei principali marchi di cocco in Indonesia, hanno lavorato per guidare e rafforzare le conversazioni con i consumatori sull'uso della crema di cocco confezionata, in particolare durante la pandemia.
Il risultato è stata una campagna multicanale che includeva talk online e programmi di cucina, oltre a una sfida di cucina casalinga che invitava i consumatori a condividere le loro ricette migliori utilizzando la crema di cocco confezionata KARA. La campagna ha coinvolto anche influencer come food blogger e chef e ha incluso un'animazione video, che spiega come la crema di cocco UHT viene preparata igienicamente senza l'uso di conservanti, che è stata condivisa tramite i social media.
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